Altro che stanca

Il governo Renzi sembra annaspare

Non erano un caso fortuito le dimissioni di uno dei tecnici più apprezzati del Tesoro, Lorenzo Codogno, il novembre scorso. Già allora si erano verificati dei problemi di intesa fra via venti Settembre e palazzo Chigi, riguardo le questioni fiscali. Codogno ha subito fatto sapere come a proposito dell’annunciato “tesoretto” del governo, bisognasse evitare illusioni. Senza una ulteriore riduzione strutturale della spesa, il finanziamento di nuove iniziative è messo a rischio. E non sappiamo se il precedente capo economista del Tesoro avesse avuto modo di vedere lo stato disastroso del Paese delle ultime ore, con scuole che cadono in testa ai bambini e meno male che il governo vorrebbe finanziare l’ora di religione, e autostrade che implodono su loro stesse. In tali condizioni, il timore non è che Matteo Renzi, ed il suo governo abbiano perso lo slancio riformista, piuttosto che stiano annaspando clamorosamente, come accadeva ai passati governi Rumor. Non che ci siano molti dubbi sul da farsi, perché solo il nostro debito pubblico dovrebbe di per se imporre al governo di adottare una riduzione della spesa. Poi se non ci decidiamo a detassare il lavoro, scordiamoci una crescita decorosa e a quel punto, davvero, anche il presunto “tesoretto” del governo, ipotizzato sulle migliori previsioni del saldo di cassa, servirà solo all’aumento del deficit. Il problema non è l’ottimismo del premier sull’economia, quello va benissimo, e si basa anche su alcuni aspetti favorevoli, come la svalutazione dell’euro, la caduta del prezzo del petrolio, gli stimoli economici di Draghi, gli spread in picchiata. È la faciloneria a cui induce Renzi a preoccupare, come quando promette che le tasse saranno ridotte, e i servizi saranno tutelati. Non ci crede nemmeno Susanna Camusso, che pure dovrebbe essere da sponda al leader del suo partito di riferimento, che guida al governo. Figuratevi se ci credono gli imprenditori. Quelli medio piccoli, Unimpresa, solo ieri hanno denunciato un nuovo aumento della pressione fiscale per quest’anno e sulla base delle loro stime, che sono serie, sono convinti che aumenterà ancora nei prossimi anni. Su un quotidiano rimasto vicino al premier, bisogna dire che sono più pochi, ieri si leggeva che con leader come quelli che circolano oggi, da Alfano, a Civati, o Landini, Renzi governerà per altro vent’anni, a meno di una questione giudiziaria. I leader sono quelli che sono ma se Renzi non si mette a trattare con maggiore responsabilità le questioni economiche non governerà nemmeno per un altro anno intero, senza bisogno che la magistratura debba inventarsi alcunché.

Roma, 14 aprile 2015